LoveJoy è una ragazzina di dodici anni che vive in una Londra grigia e cupa, devastata dai bombardamenti; un giorno decide di rubare una bustina di semi di fiordaliso e un po’ di terra da un’aiuola. Quella bustina aprirà a una possibilità e alla speranza di ricostruzione e di bellezza in una città distrutta. Con ostinazione, in mezzo alle difficoltà, troverà compagni di strada con cui costruire qualcosa: un giardino che fiorisca in mezzo alle macerie.
Quando siamo venuti a conoscenza della storia di Aedicola, abbiamo ripensato a quel romanzo di Rumer Godden, Nella città una rosa: l’avventura di costruire qualcosa che porti bellezza (e molto altro) dentro un quartiere.
Aedicola è un’edicola, chiusa nel 2022 e recuperata grazie al progetto di persone che vivono nel quartiere di Lambrate e all’impegno di alcuni volontari che hanno deciso di restituirla agli abitanti. L’A davanti al nome richiama l’origine latina di tempio, di custode di cose sacre. E obiettivamente ormai a Milano, avvistare un chiosco di giornali è sempre più raro. Tante sono le saracinesche abbassate e i motivi li sappiamo. Quello che ci è piaciuto è che l’Aedicolante Alessandro, nelle interviste, ha messo subito in chiaro una cosa: un’edicola nasce per vendere i quotidiani e questa sua vocazione non verrà tradita. Ogni mattina chi passa di lì potrà acquistare il giornale che vuole. Ma l’ambizione è anche quella di tornare a essere un punto di incontro, di contatto con la gente, e perché no, anche di aggregazione. In effetti domenica, quando siamo andati a conoscere Alessandro, l’impressione è stata quella. In una città dove è sempre più difficile trovare punti di riferimento e luoghi di costruzione, a noi è sembrato un posto accogliente, disponibile, dove si può sperare che qualcosa accada. Abbiamo bisogno anche di questo.
Insieme ai giornali Alessandro vende libri e riviste anche indipendenti, per dare voce e spazio a chi magari non ne ha molto nei canali ufficiali. Qui vengono organizzati piccoli eventi, presentazioni, dibattiti, perché lo scopo è quello di coinvolgere una comunità e di tornare a condividere tempo e idee.
A noi l’idea di qualcuno che si mette insieme, rischiando, sapendo che non sarà una strada facile, che ci mette la faccia, che accetta la sfida, fa solo venir voglia di impegnarci di più perché luoghi così possano fiorire. Un po’ come il giardino segreto di LoveJoy.
Per approfondire vi lasciamo questo articolo ma il nostro suggerimento è di passare a conoscerli!