Cammini per la città nel traffico quotidiano, e poi ti trovi un po’ per caso a varcare un cancello che sembra portarti nel Giardino Segreto della Burnett, uno di quei romanzi classici dell’infanzia che mantiene vivo il desiderio di scoprire luoghi proibiti.
Siamo nell’Orto Botanico di Brera, di fianco alla Pinacoteca e all’Accademia di Belle Arti.
È un luogo con una storia importante di più di 200 anni, aperto al pubblico, ma un po’ fuori dai circuiti turistici e forse nemmeno così noto a chi abita a Milano. Ci siete stati? Se non proprio in questo, sicuramente ogni città ne possiede uno da visitare.
Il percorso è breve, si può girare tutto in poco tempo, ma qualche cartello esplicativo attira l’attenzione e viene voglia di fermarsi e leggere. Il linguaggio non è per adepti per fortuna, si rivolge innanzitutto alle scuole e come sempre qualcosa di interessante anche per noi lo mettiamo nello zaino; e allora ecco qui, vi raccontiamo qualche sollecitazione e poi diteci se il mondo naturale non può essere un’incredibile fonte di connessioni anche quando ci sembra di occuparci di tutt’altro!
✿ Competizione e collaborazione per vivere meglio:
Ci troviamo in un punto dell’orto in cui grandi alberi si affiancano in poco spazio: per riuscire a convivere le piante competono tra loro per procurarsi luce acqua e nutrienti. Si contendono lo spazio vitale, ma allo stesso tempo rispettano ognuno lo spazio dell’altro, in un sottile equilibrio. Se guardiamo in alto notiamo che i rami dei diversi alberi sono vicinissimi ma non si compenetrano, si sfiorano ma senza prepotenza.
Allo stesso tempo però scopriamo che collaborano perché una successione di alberi contigui protegge dal vento forte, mentre a terra il reticolo di radici stabilizza il terreno.
✿ Resistenza per ricominciare:
Quando tutto sembra finito, come nel caso del tronco tagliato della Maclura Pomifera dell’Orto, ecco che una radice ancora viva fa nascere un ramo, un pollone, che nel tempo assume l’aspetto di un albero. È un nuovo albero? No. È sempre la vecchia maclura, con lo stesso patrimonio genetico, è riuscita a riparare e risolvere il danno subito dalla malattia. E nonostante tutto, è ancora viva. Ci viene da pensare che quando le radici sono forti e sane, gli eventi esterni non sono sufficienti per abbatterci del tutto! Sembra che il pollone stia lì a dirci che si può sempre ripartire…
✿ Seminare con creatività e intelligenza
Quanti modi hanno le piante per spargere i loro semi? Tanti. Alcuni anche divertenti. Alcuni semi sono leggerissimi e con forme aereodinamiche che favoriscono la dispersione nel vento. Alcuni approfittano di un passaggio attaccandosi al pelo di animali o anche ai nostri vestiti e così vengono trasportati anche molto lontano. Altre piante fanno da sole, gettando letteralmente i semi con un apposito apparato di lancio. Come le Impatiens, quelle piante con dei piccoli frutti che si arricciano appena sfiorati e scoppiano letteralmente tra le dita lanciando i loro semini a breve distanza. Quello che ci incanta è l’infinita creatività con cui la natura affronta e risolve i problemi. La natura, se teniamo i sensi accesi e gli occhi aperti, attira la nostra attenzione, in qualche modo ci chiama ad ascoltare quello che ha da dire. Ogni volta che si esce con curiosità dal nostro percorso abituale (in senso fisico e metaforico) l’imprevisto può arrivare come in questa passeggiata outdoor: abbiamo ascoltato una storia che parla anche di noi e del nostro lavoro. C’è sempre qualcosa di interessante, fuori, da andare a vedere!