“I leader più efficaci sono accomunati da una caratteristica fondamentale: un’elevata intelligenza emotiva. Non è il titolo o l’autorità che li rende grandi, ma la capacità di connettersi profondamente con le persone e ispirarle a dare il meglio di sé.” Daniel Goleman
In che modo le aziende possono supportare i dipendenti nella ricerca di un equilibrio tra vita privata e professionale, mantenendo al contempo alti livelli di produttività? Nel periodo post pandemico la distinzione tra tempo di lavoro e tempo libero si è fatta sempre meno netta. Sempre di più è si sente la necessità di un equilibrio e di un ambiente lavorativo più attento alle esigenze delle persone. Se ne è parlato nel talk del 20 agosto tenutosi al Meeting di Rimini, che potete ascoltare qui.
Tra i relatori figura Cristina Scocchia, amministratore delegato di Illy Caffè, che, grazie alla vasta esperienza maturata in ruoli di responsabilità in importanti aziende, sottolinea come oggi un leader non si distingua più soltanto per l’intelligenza cognitiva o le competenze tecniche, ma soprattutto per la capacità di costruire una squadra unita, motivata e felice di collaborare. Il vero successo, infatti, è collettivo e si manifesta quando le persone sono ispirate a dare il meglio di sé, non solo per se stesse, ma anche per il bene comune. C’è meno “carrierismo” e una crescente attenzione allo spirito di squadra e alla qualità del tempo investito, sia sul lavoro che nella vita personale. Integrare l’intelligenza emotiva con quella analitica e strategica significa andare oltre i confini del proprio ruolo, ascoltando le persone e riconoscendo prima l’essere umano, poi il collaboratore. In questo contesto, la leadership viene vista non come una forma di potere, ma come una responsabilità, soprattutto quella di prendersi cura delle persone affidate. Il profitto, pur essendo importante per la sostenibilità dell’azienda, non rappresenta l’obiettivo finale, poiché le imprese sono attori sociali che con i loro valori possono essere in grado di influire sul benessere delle persone.
Solo un approccio sensibile e umano, capace di integrare intelligenza emotiva e attenzione ai bisogni, può favorire un equilibrio autentico tra vita lavorativa e personale.
FOTO:FORTEPAN / Kurutz Márton, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons