Abbiamo pensato di condividere con voi, per iniziare settembre insieme, un posto e un libro che ci hanno nutrito quest’estate. Non preoccupatevi, non si tratta della classica “serata album di fotografie” che annoia tutti!
Un posto, un libro e poche righe. Niente di più.
Ecco qui:
Non adatto a chi soffre di vertigini!
Cresta erbosa che separa la Val San Nicolò e la Val Giumela, con straordinaria vista sul Catinaccio, Sella, Sassolungo e Sassopiatto, Marmolada e una corona di montagne da rimanere senza fiato.
Dopo aver atteso parecchio il momento giusto, quest’estate mi sono dedicato a “IL SIGNORE DEGLI ANELLI” di Tolkien.
Rientrando nella quiete della loro terra dopo l’epica del Monte Fato, gli Hobbit scoprono che anche nella vita di ogni giorno si nasconde una grande avventura: quella di lottare, in silenzio e con coraggio, per il trionfo del bene sul male. Eccomi qui pronto per ripartire insieme per un nuovo anno! (Francesco)
La distesa di sabbia bianca e fine di Mataiva, circondata dal mare cristallino, offre una calma rara. Qui la natura si esprime senza interferenze, lontano dal ritmo frenetico della città.
Leggere Piccolo manuale illustrato per cercatori di font in un ambiente così puro è stato illuminante. Viviamo circondati da lettere—pubblicità, titoli e schermate—senza mai fermarci a studiarle e comprenderle. In un luogo dove la modernità ha un impatto meno invasivo, si percepisce più chiaramente quanto i caratteri tipografici dominino le nostre scelte e pensieri nella società iperindustrializzata.
Con il ritorno alla routine di settembre e il tempo che sembra sfuggirci, ricordiamoci di prenderci un momento per osservare i dettagli (come le scritte sui packaging dei nostri biscotti preferiti). Solo esplorando i significati più profondi di questi dettagli, diventeremo veri cercatori di font. (Maria)
La costa bretone, per i colori, i profumi, l’immenso spazio, l’aria frizzante, la solitudine, il silenzio e la magnificenza del paesaggio che rimane negli occhi e fa venire voglia di tornare.
Non biografie ma pennellate colorate che fanno respirare i contorni dell’infanzia in cui ogni artista è cresciuto; sembra di essere lì, di vederli bambini e di partecipare un po’ alla nascita di un talento. Cosa c’era prima di quello che hanno scritto, e di quello che sono diventati? Non biografie, ma album di ricordi, atmosfere, impronte lasciate dai giorni, quando ancora tutto poteva accadere. (Simona)
E voi, che cosa avete riportato nelle vostre valigie?